- Ecco l'Iraq libero -

Ecco la Baghdad libera, quella che ognuno di noi si aspettava grazie al contributo dell’esercito americano, la città senza Saddam e senza dittatura.Come sempre succede è chi lavora all’ombra della storia e dei media che la fanno con le loro notizie (spesso sedicenti), che ci racconta come stanno veramente le cose.
Il team di Emergency partito da Amman e arrivato venerdì 11 aprile, alle 13 (ora italiana) a Baghdad con un cargo di 30 tonnellate di medicinali e materiale di consumo per chirurgia di urgenza, trova una capitale in balia della follia assurda del dopo guerra.
Gino Strada racconta di una città in preda all’anarchia totale, abbandonata a se stessa dagli americani che non possono e non vogliono coinvolgimenti. In questo inferno post-guerra gli sciacalli compiono razzie mentre la popolazione rimane rintanata in casa terrorizzata, senza acqua né luce. Le strade sono invase dal fumo che sale dai palazzi colpiti dalle bombe e per le strade, solo sciacalli e cadaveri.

I militari che entrano nella città non pensano minimamente alla sicurezza ed alla sopravvivenza della popolazione, ma solo alla loro. I tank sfondano le porte dei palazzi presidenziali, dei negozi, lasciando la via libera ai saccheggiatori che entrano dappertutto, anche nelle abitazioni private.I conti salati del dopo guerra vengono soprattutto pagati dalle donne e dai bambini inermi davanti alla ferocia dell’assenza di ogni governo.Ad Erbil, per i festeggiamenti della liberazione, la gente comincia a sparare in aria e poco distante dall’ospedale, un bambino di otto anni viene colpito in testa da una pallottola vagante. Lo hanno lasciato per strada morto, senza nemmeno tentare di portarlo in ospedale.Ora aspettiamo l’evolversi di una situazione che non promette niente di buono, anche perché sono incominciati i regolamenti di conti tra i vecchi signorotti locali che hanno campo libero nella lotta per la conquista del potere, o almeno quello che loro possono ritenere tale, americani permettendo.

Fabrizio Torrielli
 

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