VIENE DA SORRIDERE ... AMARAMENTE

Viene da sorridere amaramente quando si legge una nuova dichiarazione del nostro Presidente del Consiglio su questo o quell’argomento.
Abbiamo visto il Presidente Operaio, ma anche il Presidente Burlone che invita gli operai cassaintegrati della Fiat a trovarsi un lavoro in nero, per sbarcare il lunario.
C’è stato anche il momento del Presidente Ottimista e Creativo.Nel Gennaio di quest’anno, parlando con i giornalisti sull’aereo che lo riportava da Zagabria a Roma, Berlusconi ha dichiarato che, anche se il momento economico non è brillante, comunque c’è un incremento del PIL che fa ben sperare sul futuro della azienda Italia (ricordiamo che l’incremento citato come positivo è lo 0,3% c.ca).Continuando a cavalcare l’onda del positivismo ad ogni costo, egli ha inoltre affermato che possiamo ringraziare Dio per la creatività di Tremonti che, operando nella legalità, si è inventato cartolarizzazioni e condoni in grado di portare nuovi soldi nelle casse asfittiche dello Stato.Ora, mi sembra opportuno riflettere su quanto è stato affermato, poiché se di creatività si tratta, credo sia proprio un estro di bassa lega.Le cartolarizzazioni, cioè la cessione degli immobili dello Stato, degli immobili in precedenza attribuiti a società controllate integralmente dallo Stato e degli immobili degli Enti previdenziali pubblici a società all’uopo costituite, che finanziano l’acquisto attraverso le operazioni di cartolarizzazione o il conferimento in fondi immobiliari, tenderebbero a portare un rilevante introito nelle casse dello Stato, anticipato dalle banche e a fronte della messa a disposizione di queste ultime (attraverso la formazione ad hoc di società operative) di un bene dello Stato proposto alla vendita: gli immobili.In questo caso si vogliono ottenere per il prossimo esercizio finanziario risorse pari a 14 mila miliardi derivanti dalla vendita degli alloggi citati prima.

Si sono presentate all’invito dello Stato diverse cordate composte per lo più da istituti bancari sia nazionali che esteri, ma con scarsa presenza di società capaci di operatività nelle operazioni di vendita.Sul complesso di questa manovra c’è da fare una considerazione dettata dalla esperienza (non di chi scrive, ma di chi lavora e opera nel settore specifico): questo tipo di operazioni è stato usato anche in altre realtà e occasioni, con risultati non del tutto soddisfacenti.Infatti il rischio è di incassare cifre inferiori a quelle quantificate e in tempi molto più lunghi del previsto, con evidente scostamento dai risultati desiderati (chi mette la differenza tra l’incasso ambito e quello effettivamente ottenuto?).Inoltre ricordiamo che la riforma delle procedure di vendita permetterà con difficoltà ai circa 50/60 mila inquilini che ancora non hanno acquistato, di diventare piccoli proprietari dei loro alloggi.L’elevamento all’ottanta per cento del tetto per ottenere lo sconto di vendita più consistente, la messa all’asta dei rimanenti alloggi dell’edificio a prezzi di mercato e la ricomprensione di questa particolare forma di vendita (quella diretta agli inquilini) all’interno dei meccanismi di cartolarizzazione fanno pensare che ci troviamo di fronte all’ennesimo meccanismo poco semplice e poco adatto ad ottenere le vendite in tempi rapidi.

Vi è poi da considerare il fatto che più di dieci mila inquilini hanno già potuto acquistare il loro alloggio con le regole fino ad oggi esistenti e che ad altri sessanta mila circa vengono poste norme e regole diverse con un chiarissimo problema di eguaglianza di trattamento tra cittadini che si trovano nelle stesse condizioni e che hanno risposto positivamente all’opzione proposta dagli Enti già da due anni fa.
Restando nel tema dell’equità di trattamento tra cittadini, i condoni fiscali, altra iniziativa creativa del Ministro del le Finanze, sono di per sé, poco equi, poiché evidentemente, fanno si che chi paga regolarmente venga “beffato” da chi evade regolarmente, che con il condono, ha una ghiotta occasione per rimettersi in riga con poca spesa.Val poco ricordare che la stragrande maggioranza dei cittadini Italiani che lavorano, paga regolarmente le tasse (non potrebbe fare altrimenti), mentre molti dei grandi ricchi italiani sorridono già al pensiero di poter facilmente cancellare il loro passato fiscale con un colpo di spugna.Quello che fa veramente male al cuore, è vedere continuamente questi politici parlare di Stato e d’Italia, rimanendo completamente al di fuori della realtà, cioè senza fare riferimenti concreti al quotidiano, ai problemi comuni di ogni cittadino.

Penso ad una casalinga che deve fare tutti i giorni la spesa combattendo con il borsellino sempre più vuoto, poiché il marito, impiegato od operaio che sia, “porta a casa” 1.000 Euro (o poco più) al mese, senza sicurezze sul futuro del proprio posto di lavoro. Tra l’altro questa è una incertezza che tocca Genova da vicino: vedi Marconi, Elsag, Ansaldo Energia ed altre aziende dell’indotto.La sensazione a fior di pelle è che ai nostri Governanti importi poco l’interesse dei loro governati ; mentre alla gente reale, i problemi sulla riforma della Costituzione, sulla commissione d’inchiesta per Tangentopoli, (quella che deve far luce sul perché ci siano stati arresti a senso unico), non interessano perché distanti e/o astratti.La gente che lavora per vivere, deve fare i conti, ad esempio, con un euro che ha modificato la percezione del valore dei soldi.Infatti noi italiani, che non eravamo abituati ad avere monete di valore, con l’Euro ci siamo ritrovati in mano monete che valgono 1936,27 volte 1 vecchia lira e, soprattutto all’inizio del nuovo corso monetario, siamo rimasti con l‘abitudine consolidata a tenere in poca considerazione le monete di metallo, lasciando mance che credevamo basse, resti in monetine che pensavamo di poco valore e sottovalutando che 50 cent sono quasi mille lire.Ecco che allora la spesa diventa più cara (oltre al lievitare degli arrotondamenti sui prezzi) e la sensazione di finire prima il budget mensile, diventa pericolosamente concreta.Tuttavia nessuno dal “Palazzo” ha aiutato l’opinione pubblica sensibilizzandola opportunamente, era più importante parlare di riforme e giustizia astratta, procrastinando i veri problemi a data da destinarsi, possibilmente a fine legislatura, quando chi verrà (leggi sarà eletto) vedrà e dovrà porre rimedio.
Per questo credo sia fondamentale, a questo punto, cominciare ad essere più attenti a quanto sta accadendo intorno a noi, iniziando dal nostro piccolo quartiere, perché è indispensabile far capire tutti insieme a chi ci governa ormai distrattamente, che noi, il popolo italiano, ci siamo ancora e non abbiamo nessuna intenzione di pagare lo scotto a dei governanti allontanatisi dalla realtà quotidiana.Diventa fondamentale cominciare a pensare con la propria testa: informandoci, leggendo, partecipando anche nel quotidiano alle attività del quartiere e della città, votando quando è necessario (nostro diritto e dovere), perché la testa può essere ancora l’unico posto veramente non controllato direttamente dal nostro Grande Fratello (o fratellastro per meglio dire).

Fabrizio Torrielli

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